

Quando decidemmo di chiedere la concessione per la gestione di un tratto di fiume Cavaliere sapevamo che avremmo dovuto affrontare un’ardua sfida. Non sarebbe stato affatto facile pubblicizzare un fiume conosciuto per un habitat alterato e per il forte inquinamento. Tuttavia eravamo convinti che sarebbe stato possibile trasformare le criticità in fattori positivi ed aiutare il Cavaliere.
L’ habitat alterato infatti ha reso questo fiume per molti inavvicinabile e ciò lo ha protetto dagli appassionati della trota al forno, garantendo ai pesci un ambiente privo della principale minaccia, cioè l’uomo. Inoltre il forte carico organico, dovuto al malfunzionamento dei depuratori a monte (Isernia e Carpinone), ha consentito ai pesci una più sostanziosa alimentazione, sì che essi raggiungessero taglie considerevoli.
Ottenuta la concessione, è iniziato finalmente il vero lavoro: riportare il fiume Cavaliere ad essere un’oasi naturalistica.
Per questo abbiamo fatto:
- ricerca genetica con l’Istituto ittiogenico di Roma e l’Università di Tor Vergata, che ha portato alla scoperta di una trota autoctona di ceppo appenninico, fario chigi;
- controllo periodico della qualità delle acque a mezzo prelievi e analisi in collaborazione con Arpa Molise
- verifica della presenza della lontra con personale dell’Università del Molise
- pulizia degli argini
- tabellamento della riserva
- documentario “pesca avventura” con gli amici Alberto e Marica e trasmesso da Sky, che ha fatto conoscere ai più un fiume “dimenticato” dalle Amministrazioni locali e dai cittadini stessi
Grazie alle visite che si sono svolte nei primi due anni di attività, ci siamo sentiti incoraggiati ed obbligati ad affrontare la questione della tutela del fiume. Questo infatti è deturpato da continui sversamenti di liquidi fognari e materiale solido, come assorbenti, garze, guanti…, che si impigliano negli arbusti ripariali rendendo visibile il degrado.
A partire da marzo 2013:
- abbiamo presentato n. 3 denuncie ed esposti
- abbiamo per 6 volte richiesto alla Guardia Forestale il sopraluogo e il prelievo di campioni di acqua
- abbiamo tristemente richiesto l’intervento dell’istituto di zooprofilassi, per le due morie di pesci, l’una verificatasi a valle del depuratore industriale di Carpinone e l’altra a settembre 2013 subito a valle del depuratore di Isernia.
A cosa potrebbe essere dovuta la moria di pesci a valle di un depuratore malfunzionante?
Lo abbiamo chiesto ad un esperto:
“L’elevato contenuto di materiali grossolani, solidi, in sospensione, riversato nel fiume senza alcuna filtrazione va a depositarsi nelle branchie dei pesci provocando “anossia” (quindi soffocamento) e l’instaurazione di forme batteriche e/o micotiche, con successiva morte dei pesci.
Detto materiale, defluendo nell’alveo, copre progressivamente il fondo del fiume compromettendo quindi il ciclo vitale della fauna bentonica che costituisce alimento della fauna ittica, nonché impedendo alla flora di effettuare la sintesi clorofilliana. Entrambe le componenti biologiche sono parte integrante dell’ecosistema fiume.”
Dopo vari incontri con le istituzioni e soprattutto con la Procura di Isernia, abbiamo capito che fosse necessario individuare il luogo e le modalità degli sversamenti.
Per questo abbiamo setacciato il fiume e ad agosto abbiamo scoperto questa verità:
VIDEO 1 tubo di scarico
VIDEO 2 confronto acque
Non tocca a noi stabilire se il tubo incriminato provenga dal depuratore o dall’impianto fognario di Isernia, né di chi siano le responsabilità.
Tocca invece a noi far prendere pubblicamente un impegno al primo cittadino di Isernia, un impegno che attende da sempre.
E’ triste dover prendere atto che le istituzioni si sentono in dovere di affrontare il problema con la dovuta serietà e urgenza solo quando interviene la televisione nazionale. Ma è quello che è successo.
Ringraziamo Luca Abete e la redazione di “Striscia la notizia” per aver svolto un lavoro altamente professionale e anche sporco, visto dove sono dovuti andare a fare le riprese.
Guarda il video di Striscia la Notizia
Auguriamo un buon lavoro al neo eletto Sindaco di Isernia che già si è attivato e in molte circostanze ha mostrato sensibilità per l’ambiente.
Speriamo che Luigi Brasiello sia il primo sindaco a risolvere definitivamente questo increscioso problema che da decenni offende la natura e le popolazioni a valle.
Ricordiamo a tutti gli amministratori del Molise che abbiamo il numero di cellulare di Luca Abete e che andremo a controllare anche i loro depuratori.